
ti chiamerò guerra,
dolce sogno di grate oblique e acquaforte.
e con questo nome ti porterò nel taschino.
ti chiamerò sparo
e farò di te l'est e il sud
e ti mangerò come yogurt a colazione.
ti chiamerò rappresaglia
e ti berrò con il tè delle cinque
biscotti di zenzero e vaniglia.
ti chiamerò coprifuoco
e sarai il mio risveglio e il mio primo sonno
ti chiamerò armistizio
e sarai uno sguardo proibito
da una grata
di sera
davanti a una chiesa
e io sarò guerra
per un po'
e poi sarò fumo
e cenere
e un sosp - interrotto - sospiro
interrotto
e sarò pallida
la tua pallida desdemona impiccata
solo pelle e capelli e inchiostro.
chiamerò il tuo nome
e avrò perduto il mio.
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