venerdì 6 marzo 2009

la mia londra

dopo svariate disavventure, la nostra eroina sbarcò su un letto cigolante. attorno a lei scatoloni che la scrutavano con aria vissuta e calzini rancidi. mezze sfere di plastica. valigie che sorridevano una dentatura della più svariata accozzaglia di indumenti. una sola parola le riempiva la testa: 'alice salmistrata'. no aspettate, queste sono due... la vera parola era friki. friki e alice salmistrata erano le tre parole che le animavano il cervello, inquella fottuta notte di fottuta fradicia pioggio( ho scritto pioggio? pioggio rusco? ah!) nord-peninsulare, al limite fra demenza senile e entusiasmo da posttrauma... caciotta, friki e alice salmistrata. quattro parole le illuminavano la mente di concetti consolatori e morbidini, che animavano le sue sinapsi fino a farle roteare su loro stesse per poi impazzire e svenire come una coreografia dei momix con i costumini fluo. adorava allenare la mente in acrobazie paraspaziotemporali per poi farla scadere su concetti di basilare buonsenso tipo: CHE CAZZO SCRIVI ALLE DUE DI NOTTE CHE DOMANI TI ALZI ALLE SETTE???
mi mancava il mio blog...
facebook mi ha presa. mi ha presa di brutto. ma c'è una cosa che ha il mio blog e che facebook non ha: ... il misterio... ohohoh... (una risata risuonò in una lunga e lugubre eco...)

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