mercoledì 20 luglio 2011

modi dolorosi di uccidere, ovvero, esercizio di stile (qui non vogliamo fare male a nessuno)(proprio a nessuno)(no no)

voglio ucciderti. prenderti a sprangate. farti la festa. farti fuori. farti saltare la testa. ammazzarti. farti un bel cappotto di legno su misura. farti sparire. e poi voglio nutrirmi delle tue viscere e fare candele con le tue ossa. ogni giorno darò da mangiare le tue ceneri ai miei pesci. farò sigarette con le tue promesse e le fumerò sera dopo sera davanti al ritratto del tuo ghigno fedifrago. farò del tuo sangue marmellata per la prima colazione di capodanno e dei tuoi occhi mangime per gli uccelli all'equinozio. davanti alla tua tomba ti celebrerò di notte con i canti degli spari e la melodia delle coltellate davanti ad un falò fatto con i tuoi vestiti le tue lacrime le tue scuse il tuo pentimento (modesto) la tua codardia la tua anima. e ancora, le frattaglie migliori le conserverò per i posteri. banchetterò con il tuo cervello e il tuo cuore insieme ai miei figli. e ai figli dei miei figli lascerò braccialetti, fatti con i tuoi capelli, e orecchini, fatti con le tue unghie, come testamento della mia rabbia.

dopodiché possiamo ritornare amiconi se vuoi. a casa tutti bene - trallà...

misoipocritismi.


venerdì 15 luglio 2011

a cosa stai pensando, cazzo?

oggi sto migliorando perché ho 8 minuti alle 1 e mezza e sono contenta.
la riflessione di oggi è sulla frasetta bastarda in grigetto chiaro che ti appare prima che tu scriva come stai occupando in modo interessante e ganzo la tua giornata/serata/mattinata/nottata su facebook: 'a cosa stai pensando?'
vuoi veramente sapere a cosa sto pensando brutta bastarda d'una frasetta in grigetto pre-impostata? sto pensando che il ragazzo di cui pensavo d'essere innamorata se ne sta su facebook a scrivere minchiate sul detective Conan (che per inciso cita come 'investigatore Conan' - e invece era detective, detectiive, DETECTIIIIIVE, stupido mentecatto raccattamenelli) invece di occuparsi di cosa serie come il mio fragile cuore infranto. sto pensando che i suoi amici gli danno del 'mitico' e del 'ricordo felice', invece di passare il tempo a schiaffeggiarlo con una spigola* per le stilettate che ha inferto al mio giovane cuore ingenuotto e campagnuolo. sto pensando che non si è fatto sentire da un mese a questa parte cancellandomi dalla sua vita con la facilità con la quale ci si toglie una pallina di lanetta fra un dito e l'altro dei piedi in inverno prima di andare a letto. e sto pensando che mi sento come quella pallina di lanetta, usurata, schiacciata, calpestata e stipata in spazi angusti e maleodoranti, le dita, oh, le dita d'acciaio di un implacabile destino.
decisamente la migliore decisione che ho preso nell'ultimo mese è stata quella di rimuovere i suoi post dalla mia home di faecbook. e buonsenso, amorproprio e orgoglio m'impediscon altresì di rimuoverlo definitivamente dai miei amici (amiconiiiiiiii!!! ahahah!).
ma devo andare oltre, radunare fino all'ultimo coccio della mia forza di volontà e NON ANDARE PIU' A GUARDARE IL SUO CAZZO DI PROFILO PER VEDERE SE (oh, poffare) BEN DAI, L'HO SUPERATA.
la verità è che l'ho superata, ma c'è ancora il piccolo particolare della sua totale e definitiva assenza di empatia che riesce a cogliermi impreparata e giunge sempre (oibò) sempre dolorosa come una botta al buio del migliolino del piede nella gambetta del comodino.
(stasera snocciolo metafore peggio di un bestiario medievale. devo fermarmi prima di venire assorbita dall'entropia del mio stesso barocchismo)

se su youtube cerchi 'la tettona canzone' il quinto risultato è questo:


* chiedo venia ai lettori animalisti, ma la fantasia vendicativa non prevede norme per la difesa degli animali.

giovedì 14 luglio 2011

7 minuti per 7 sorelle

ok ok ok, ho sette minuti per esprimere la mia brillante interiorità prima che giungano le due e io ufficialmente sia 'una ragazza malata in un mondo malato ove dormire poco porta ad estreme conseguenze'. e quando dico estreme intendo esstreme.
anche se in realtà non fa molta differenza perché nelle ultime notti digrigno i denti e mi sveglio come se un folletto furbetto durante la notte avesse sostituito al suo boomerang il mio collo. il che mi fa rapidamente interrogare su due fattori: perché un folletto ha un boomerang? e nella cultura aborigena australiana i folletti sono previsti come personaggi delle favole o se non altro come elementi decorativi nelle aiuole davanti alle tende? e si può definire aiuola lo spazio davanti a una tenda di un cacciatore-raccoglitore? e i folletti potrebbero essere considerati prede? o meglio definirli come frutta martorana?
questi ed altri sono gli interrogativi su cui mi interrogo. e questo porta a due saccenti conclusioni:
a. d'estate, single, con un lavoro part time e a venezia non c'è proprio un ***zo da fare.
b. quanto fottutamente scaring è interrogarsi e cercare di rispondersi circa il proprio lussureggiante futuro?

imsicagas...

lunedì 11 luglio 2011

non avevo dubbi

tornando qui torno sempre un po' a casa. alla fine il titolo del blog - poi cambiato per citazione di qualcuno che mi citava, descrivendomi - 'irene in the nest' è stato fortuito. in the nest, è così che mi sento qui... ripercorro a tappe e grandi linee... o a grandi tappe, che dir si voglia, momenti salienti di questi quattro anni... più o meno da quando 'la guerra ormonale è finita' per citare sfalsati i baustelle e è iniziata la guerra vera...
quella guerra fatta di ricerca e lotta e azione e autoaffermazione e - diciamoci la verità - gradito sesso occasionale. (sento denti che stridono e tonfi di sedie girevoli con lettori annessi... ma forse la più puritana qui sono io. già)
be', mi sono rotta. mi sono rotta che sia una guerra e mi sono rotta del sesso occasionale. e non necessariamente in quest'ordine. perché alla fine (ma molto alla fine, dove voi non potete vederlo, e anch'io faccio fatica) io sono un animo semplice, uno di quegli animi che amano le piccole cose, come il cibo, il sonno, fare la cacca. ecco io sono un po' una lattante inside. fosse per me la vita si potrebbe condurre mangiando fra una pausa di sonno e l'altra. e questo cozza violentemente con il mio bisogno di riconoscimento dall'esterno, per il quale non è sufficiente un lavoro che mi piace ma il lavoro, a new york, vista fifth avenue, con il mio nome sui titoli di testa di una delle più cool serie americane dopo Sex&thecity, sia come autrice che come coprotagonista. coprotabile, no?

la verità è che quando dormi poco e la solitudine ti rema dentro (mi piaceva!) vorresti tanto essere, pardon, credo che vorrei tanto essere una giòvane superficiale senza grilli per la testa. ma l'esperienza mi insegna che non esistono giòvani superficiali verAMENte felici. allora vorrei essere una giòvane oggettiva. di quelle che sono ancora in contatto con i loro desiderii e li seguono: voglio questo-faccio questo-ottengo questo-reagisco con questo.
io invece sono ancora al livello: voglio... voglio?-potrei fare, ma in che direzione? ci penso un attimo...-cristo, ma perché non ottengo un cazzo di quello che volevo??-ma cos'è che volevo? e ora che lo so... non è meglio risolvere il problema per la strada più breve e mangiarmi una pizza salamino-cipolla-ricotta che mi gonfia da morire ma la voglio-la ordino-la ottengo-godo?

e la verità ancora più profonda sta nella seconda affermazione. perché alla fine ci possono essere mille cose che fanno cadere le tette a una donna... ma ce ne sono ancora di più e più dettagliate che le fanno cadere a una donna single. e d'estate per giunta! e lì mi viene il dubbio: ma sei davvero così alla frutta da autocommiserarti? dove, oh, dove puoi recuperare un po' di sano senso dell'umorismo rispetto a tutto ciò che ti sta accadendo (o non accadendo) (o sta accadendo... ma alla tua vicina di casa). in un nido fatto di rametti intrecciati stretti stretti, ma dove la veduta è moooolto ampia.
uterinismi...

sabato 2 luglio 2011

saggezza in sintesi

ho visto cadere il mio cuore

su un pugno di neve di carta
e di piccole occhiate
credevo di avere sul palmo
sicure risposte sedute
e invece hanno fatto un infarto
e sono cadute.
gli incontri son reti di fili
tirati attraverso la nebbia:
chi dice se sta all'altro capo
del nostro chi abbiamo cercato
?

in mezzo alla neve (sab.24.2.2007)

giovedì 17 marzo 2011

cioccolata calda al peperoncino, ovvero, sì, mi sono sanata i sacrosanti... e dio c'aiuti!

ahhhh... sempre bello cominciare l'anno con un post... fa da buon auspicio perché ne giungano altri! e poi invero ciò accade e inquantoperchéddunque ci si commuove un po' a ricordar i bei tempi andati in cui la profondità era minore ma maggiore la temeraria voglia di sparar vaccate e si scrivevan due post al giorno... bei tempi quelli, ma non soffermiamoci!! magari sono tornati o torneranno o ne arriveranno di migliori... e comunque mi fermo perché mi sto leccando il culo da sola.
oggi parlerò della cioccolata calda. in particolare della cioccolata calda con il peperoncino.
per fare una cioccolata calda con peperoncino di qualità gli ingredienti base sono: latte; polvere di cacao; cannella; zucchero a piacere; e peperoncino o semi del suddetto qb.
la cosa fondamentale per preparare una cioccolata calda di qualità è la scelta del calore del latte e la quantità di cannella da utilizzare... personalmente per tagliare la testa al toro io immergerei un bastoncino di cannella nel latte a un paio di minuti dall'ebollizione e dopo un minuto appeeeeeeena abbondante fermerei la fiamma, lasciando il bastoncino in ammollo quel tanto che basta per far raffreddare appena appena il latte... altrimenti
il rischio (rischissimo!) è che il latte troppo caldo faccia impazzire la polvere di cacao e che non permetta il fondamentale "addensamento"!!! in un altro pentolino (lo so, lo so, ci vogliono un sacco di pentolini... ma il risultato è impagabile!) dicevo, in un altro pentolino avete preparato la polvere di cacao (due cuccni da tè per ogni tazza più due) (adoooro il termine cuccni! quasi quanto qb) - a scelta con zucchero a piacere - ; a fiamma bassa versate lentamente il latte aromatizzato continuando a mescolare... da questo momento in avanti la cosa fondamentale è continuare a mescolare, qualsiasi cosa accada, per permettere l'"addensamento", il famoso addensamento, e per impedire che la cioccolata si attacchi al fondo del beneamato pentolino, o peggio!, che latte e cioccolato si separino dando come risultato una brodaglia acquosa e filoamericana...
la pazienza, che è virtù dei forti, vi porterà ad accogliere dop
o pochi minuti una sinuosa e densa crema marrone dorato, morbida e fluida, pronta da versare in tazza e alla quale aggiungere i semi di peperoncino o lo stesso peperoncinino secco spezzettato...
e qui giunge la riflessione: a molti, della cioccolata calda col peperoncino, piace proprio che s'incontra il peperoncino, quei guizzetti che ti danno i semini di peperoncino quando li incontri a tradimento; ad altri invece piace il latte, e di lì l'amore per le brodaglie allungate che non finiscono più, che sembrano latte col nesquik anni 90 e poco hanno a che vedere con la cioccolata calda dell'antica tradizione azteca (che qui di azteco non ci è mai stato nessuno, ma il senso è chiaro, no?); ad altri la cioccolata, e allora si aspetta ad addensare finché non si mangia un budino caldo con sopra due cenci di peperone; ad altri la cannella, e allora via di cannella che i sembra di star bevendo un pout pourrì invece di una bevanda dolce per l'inverno;
insomma, il genio e la delizia stanno nella via di mezzo... e nell'amare tutti gli ingredienti della cioccolata calda perché come risultato ti danno quello lì e non un altro... che se ti piace tanto il peperoncino ti ci fai due spaghetti e il desiderio l'hai sanato, ma non l'hai mica avuta la cioccolata però...
imsitaloccoic...

sabato 1 gennaio 2011

chi ben comincia... ovvero - promemoria

(la firma potrebbe far credere che sia io ma no - purtroppo non ho avuto questa genial idea)


a irene piace la letteratura inglese e la letteratura americana contemporanea, i profumi da uomo speziati, la sagacia, scrivere, starsene in casa a guardare film in pigiama un'intera settimana all'anno, fare l'orso d'inverno e uscire tutte le sere d'estate, portare quattro piatti e non portarne nessuno ma farsi servire, il buon cibo, i prosecchi fruttati, gambe lunghe e spalle larghe, i bei sorrisi, i funghi, il motorino dalla primavera in poi, giocare con la voce, lavorare con la voce, mantenersi con la Sua voce, il Saturday Night Live, le buone sceneggiature, new york, il jazz, l'indi rock, l'acustico, il vintage e gli anni ottanta, le fotografie scolorite, gli alberi in fiore, le scarpe comode col tacco, 4her, il sabbia accostato al grigio fumo, le cravatte sottili, le risate rumorose, la struttura della commedia romantica americana, i giorni che ti cambiano la vita, la costanza, la pazienza, il coraggio, i gesti romantici ecclatanti, apparire sui giornali per le cose belle, un telegiornale ben fatto, studiare le notizie la mattina, i colli lunghi, lavorare con le emozioni, sapere quando è il momento di aprire il cuore, farsi rispettare, proteggere gli amici e gli amici che ti proteggono, i viaggi azzardati, sapere più lingue possibili, le giornate che durano settimane, le domeniche a casa, le cornici nere e le foto in bianco e nero, il mare, andare a correre prima di pranzo, quando il mattino ha l'oro in bocca, i piumoni, i cappotti, i pigiami comodi, le vasche ampie, gli orecchini lunghi, quando il cane ti viene a coccolare perché sente che umore hai, i cerchi chiusi, arrivare fino in fondo alle cose, godersi il presente, vivere l'istante al cento per cento, avere la risposta pronta e essere sincera, conoscersi meglio di chiunque altro, il rap melodico, l'r&b, l'hip hop, il tango, il tè, la pizza di napoli, i piedi nudi, i vestiti estivi, i tramonti, addormentarsi con rumori di fondo, dormire tutta la notte abbracciati, le teste in fermento, far parte di un gruppo di persone tutte diverse ma con un unico sogno, il potere di cambiare il mondo, prendersi la responsabilità della propria vita al cento per cento ogni giorno e scoprire che lo puoi fare con leggerezza e con senso dell'umorismo, le illuminazioni, veder crescere le persone, il daimoku che sembra un cavallo al galoppo, gli aforismi da non dimenticare, essere unica e sentirsi tale, le patatine fritte del mulligan e il miele d'arancio, le righe, i contrasti, gli sfoghi liberatori...