lunedì 11 luglio 2011

non avevo dubbi

tornando qui torno sempre un po' a casa. alla fine il titolo del blog - poi cambiato per citazione di qualcuno che mi citava, descrivendomi - 'irene in the nest' è stato fortuito. in the nest, è così che mi sento qui... ripercorro a tappe e grandi linee... o a grandi tappe, che dir si voglia, momenti salienti di questi quattro anni... più o meno da quando 'la guerra ormonale è finita' per citare sfalsati i baustelle e è iniziata la guerra vera...
quella guerra fatta di ricerca e lotta e azione e autoaffermazione e - diciamoci la verità - gradito sesso occasionale. (sento denti che stridono e tonfi di sedie girevoli con lettori annessi... ma forse la più puritana qui sono io. già)
be', mi sono rotta. mi sono rotta che sia una guerra e mi sono rotta del sesso occasionale. e non necessariamente in quest'ordine. perché alla fine (ma molto alla fine, dove voi non potete vederlo, e anch'io faccio fatica) io sono un animo semplice, uno di quegli animi che amano le piccole cose, come il cibo, il sonno, fare la cacca. ecco io sono un po' una lattante inside. fosse per me la vita si potrebbe condurre mangiando fra una pausa di sonno e l'altra. e questo cozza violentemente con il mio bisogno di riconoscimento dall'esterno, per il quale non è sufficiente un lavoro che mi piace ma il lavoro, a new york, vista fifth avenue, con il mio nome sui titoli di testa di una delle più cool serie americane dopo Sex&thecity, sia come autrice che come coprotagonista. coprotabile, no?

la verità è che quando dormi poco e la solitudine ti rema dentro (mi piaceva!) vorresti tanto essere, pardon, credo che vorrei tanto essere una giòvane superficiale senza grilli per la testa. ma l'esperienza mi insegna che non esistono giòvani superficiali verAMENte felici. allora vorrei essere una giòvane oggettiva. di quelle che sono ancora in contatto con i loro desiderii e li seguono: voglio questo-faccio questo-ottengo questo-reagisco con questo.
io invece sono ancora al livello: voglio... voglio?-potrei fare, ma in che direzione? ci penso un attimo...-cristo, ma perché non ottengo un cazzo di quello che volevo??-ma cos'è che volevo? e ora che lo so... non è meglio risolvere il problema per la strada più breve e mangiarmi una pizza salamino-cipolla-ricotta che mi gonfia da morire ma la voglio-la ordino-la ottengo-godo?

e la verità ancora più profonda sta nella seconda affermazione. perché alla fine ci possono essere mille cose che fanno cadere le tette a una donna... ma ce ne sono ancora di più e più dettagliate che le fanno cadere a una donna single. e d'estate per giunta! e lì mi viene il dubbio: ma sei davvero così alla frutta da autocommiserarti? dove, oh, dove puoi recuperare un po' di sano senso dell'umorismo rispetto a tutto ciò che ti sta accadendo (o non accadendo) (o sta accadendo... ma alla tua vicina di casa). in un nido fatto di rametti intrecciati stretti stretti, ma dove la veduta è moooolto ampia.
uterinismi...

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