sabato 11 febbraio 2012

sono monotona e ripetitiva



allora: sono muta da due giorni. perciò mi è venuta in mente Mélanie Laurent in questo film di Mike Mills che è un capolavoro di poesia mini-ani-malista...
mi adatto a cotal minimalismo.

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mercoledì 20 luglio 2011

modi dolorosi di uccidere, ovvero, esercizio di stile (qui non vogliamo fare male a nessuno)(proprio a nessuno)(no no)

voglio ucciderti. prenderti a sprangate. farti la festa. farti fuori. farti saltare la testa. ammazzarti. farti un bel cappotto di legno su misura. farti sparire. e poi voglio nutrirmi delle tue viscere e fare candele con le tue ossa. ogni giorno darò da mangiare le tue ceneri ai miei pesci. farò sigarette con le tue promesse e le fumerò sera dopo sera davanti al ritratto del tuo ghigno fedifrago. farò del tuo sangue marmellata per la prima colazione di capodanno e dei tuoi occhi mangime per gli uccelli all'equinozio. davanti alla tua tomba ti celebrerò di notte con i canti degli spari e la melodia delle coltellate davanti ad un falò fatto con i tuoi vestiti le tue lacrime le tue scuse il tuo pentimento (modesto) la tua codardia la tua anima. e ancora, le frattaglie migliori le conserverò per i posteri. banchetterò con il tuo cervello e il tuo cuore insieme ai miei figli. e ai figli dei miei figli lascerò braccialetti, fatti con i tuoi capelli, e orecchini, fatti con le tue unghie, come testamento della mia rabbia.

dopodiché possiamo ritornare amiconi se vuoi. a casa tutti bene - trallà...

misoipocritismi.


venerdì 15 luglio 2011

a cosa stai pensando, cazzo?

oggi sto migliorando perché ho 8 minuti alle 1 e mezza e sono contenta.
la riflessione di oggi è sulla frasetta bastarda in grigetto chiaro che ti appare prima che tu scriva come stai occupando in modo interessante e ganzo la tua giornata/serata/mattinata/nottata su facebook: 'a cosa stai pensando?'
vuoi veramente sapere a cosa sto pensando brutta bastarda d'una frasetta in grigetto pre-impostata? sto pensando che il ragazzo di cui pensavo d'essere innamorata se ne sta su facebook a scrivere minchiate sul detective Conan (che per inciso cita come 'investigatore Conan' - e invece era detective, detectiive, DETECTIIIIIVE, stupido mentecatto raccattamenelli) invece di occuparsi di cosa serie come il mio fragile cuore infranto. sto pensando che i suoi amici gli danno del 'mitico' e del 'ricordo felice', invece di passare il tempo a schiaffeggiarlo con una spigola* per le stilettate che ha inferto al mio giovane cuore ingenuotto e campagnuolo. sto pensando che non si è fatto sentire da un mese a questa parte cancellandomi dalla sua vita con la facilità con la quale ci si toglie una pallina di lanetta fra un dito e l'altro dei piedi in inverno prima di andare a letto. e sto pensando che mi sento come quella pallina di lanetta, usurata, schiacciata, calpestata e stipata in spazi angusti e maleodoranti, le dita, oh, le dita d'acciaio di un implacabile destino.
decisamente la migliore decisione che ho preso nell'ultimo mese è stata quella di rimuovere i suoi post dalla mia home di faecbook. e buonsenso, amorproprio e orgoglio m'impediscon altresì di rimuoverlo definitivamente dai miei amici (amiconiiiiiiii!!! ahahah!).
ma devo andare oltre, radunare fino all'ultimo coccio della mia forza di volontà e NON ANDARE PIU' A GUARDARE IL SUO CAZZO DI PROFILO PER VEDERE SE (oh, poffare) BEN DAI, L'HO SUPERATA.
la verità è che l'ho superata, ma c'è ancora il piccolo particolare della sua totale e definitiva assenza di empatia che riesce a cogliermi impreparata e giunge sempre (oibò) sempre dolorosa come una botta al buio del migliolino del piede nella gambetta del comodino.
(stasera snocciolo metafore peggio di un bestiario medievale. devo fermarmi prima di venire assorbita dall'entropia del mio stesso barocchismo)

se su youtube cerchi 'la tettona canzone' il quinto risultato è questo:


* chiedo venia ai lettori animalisti, ma la fantasia vendicativa non prevede norme per la difesa degli animali.

giovedì 14 luglio 2011

7 minuti per 7 sorelle

ok ok ok, ho sette minuti per esprimere la mia brillante interiorità prima che giungano le due e io ufficialmente sia 'una ragazza malata in un mondo malato ove dormire poco porta ad estreme conseguenze'. e quando dico estreme intendo esstreme.
anche se in realtà non fa molta differenza perché nelle ultime notti digrigno i denti e mi sveglio come se un folletto furbetto durante la notte avesse sostituito al suo boomerang il mio collo. il che mi fa rapidamente interrogare su due fattori: perché un folletto ha un boomerang? e nella cultura aborigena australiana i folletti sono previsti come personaggi delle favole o se non altro come elementi decorativi nelle aiuole davanti alle tende? e si può definire aiuola lo spazio davanti a una tenda di un cacciatore-raccoglitore? e i folletti potrebbero essere considerati prede? o meglio definirli come frutta martorana?
questi ed altri sono gli interrogativi su cui mi interrogo. e questo porta a due saccenti conclusioni:
a. d'estate, single, con un lavoro part time e a venezia non c'è proprio un ***zo da fare.
b. quanto fottutamente scaring è interrogarsi e cercare di rispondersi circa il proprio lussureggiante futuro?

imsicagas...

lunedì 11 luglio 2011

non avevo dubbi

tornando qui torno sempre un po' a casa. alla fine il titolo del blog - poi cambiato per citazione di qualcuno che mi citava, descrivendomi - 'irene in the nest' è stato fortuito. in the nest, è così che mi sento qui... ripercorro a tappe e grandi linee... o a grandi tappe, che dir si voglia, momenti salienti di questi quattro anni... più o meno da quando 'la guerra ormonale è finita' per citare sfalsati i baustelle e è iniziata la guerra vera...
quella guerra fatta di ricerca e lotta e azione e autoaffermazione e - diciamoci la verità - gradito sesso occasionale. (sento denti che stridono e tonfi di sedie girevoli con lettori annessi... ma forse la più puritana qui sono io. già)
be', mi sono rotta. mi sono rotta che sia una guerra e mi sono rotta del sesso occasionale. e non necessariamente in quest'ordine. perché alla fine (ma molto alla fine, dove voi non potete vederlo, e anch'io faccio fatica) io sono un animo semplice, uno di quegli animi che amano le piccole cose, come il cibo, il sonno, fare la cacca. ecco io sono un po' una lattante inside. fosse per me la vita si potrebbe condurre mangiando fra una pausa di sonno e l'altra. e questo cozza violentemente con il mio bisogno di riconoscimento dall'esterno, per il quale non è sufficiente un lavoro che mi piace ma il lavoro, a new york, vista fifth avenue, con il mio nome sui titoli di testa di una delle più cool serie americane dopo Sex&thecity, sia come autrice che come coprotagonista. coprotabile, no?

la verità è che quando dormi poco e la solitudine ti rema dentro (mi piaceva!) vorresti tanto essere, pardon, credo che vorrei tanto essere una giòvane superficiale senza grilli per la testa. ma l'esperienza mi insegna che non esistono giòvani superficiali verAMENte felici. allora vorrei essere una giòvane oggettiva. di quelle che sono ancora in contatto con i loro desiderii e li seguono: voglio questo-faccio questo-ottengo questo-reagisco con questo.
io invece sono ancora al livello: voglio... voglio?-potrei fare, ma in che direzione? ci penso un attimo...-cristo, ma perché non ottengo un cazzo di quello che volevo??-ma cos'è che volevo? e ora che lo so... non è meglio risolvere il problema per la strada più breve e mangiarmi una pizza salamino-cipolla-ricotta che mi gonfia da morire ma la voglio-la ordino-la ottengo-godo?

e la verità ancora più profonda sta nella seconda affermazione. perché alla fine ci possono essere mille cose che fanno cadere le tette a una donna... ma ce ne sono ancora di più e più dettagliate che le fanno cadere a una donna single. e d'estate per giunta! e lì mi viene il dubbio: ma sei davvero così alla frutta da autocommiserarti? dove, oh, dove puoi recuperare un po' di sano senso dell'umorismo rispetto a tutto ciò che ti sta accadendo (o non accadendo) (o sta accadendo... ma alla tua vicina di casa). in un nido fatto di rametti intrecciati stretti stretti, ma dove la veduta è moooolto ampia.
uterinismi...

sabato 2 luglio 2011

saggezza in sintesi

ho visto cadere il mio cuore

su un pugno di neve di carta
e di piccole occhiate
credevo di avere sul palmo
sicure risposte sedute
e invece hanno fatto un infarto
e sono cadute.
gli incontri son reti di fili
tirati attraverso la nebbia:
chi dice se sta all'altro capo
del nostro chi abbiamo cercato
?

in mezzo alla neve (sab.24.2.2007)